Materiali che mutano somministrando calore 3



I rapporti tra le materie plastiche ed il calore, prima giornata di produzione.

Le materie plastiche abbracciano ogni aspetto della nostra vita ed alcune di loro, in presenza di calore, si comportano in maniera molto originale. Con questa esperienza siamo andati ad esplorare il vasto mondo delle materie termoplastiche. «Termoplastico» è una parola che ci spiega che quel determinato materiale si modifica quando viene riscaldato e mantiene la forma che ha preso quando si raffredda, molti tipi di plastica(non tutti i tipi, però) appartengono a questa categoria.

Di cosa abbiamo bisogno per questa esperienza.

La prima cosa di cui abbiamo bisogno è un generatore di calore, però senza fiamma. La fiamma brucerebbe la plastica, non la riscalderebbe solamente, e quando la plastica brucia produce una notevole quantità di sostanze ALTAMENTE tossiche. La nostra scelta è caduta su di una «pistola ad aria calda» che, sostanzialmente, è un grosso phon che però genera un flusso di aria calda che va dai 300 ai 500°C. La pistola ad aria calda serve, normalmente per togliere la vernice da varie superfici(legno, ferro), non ha un costo proibitivo( dai 25 agli 80 euro, a seconda della potenza e degli accessori - dati 2012 - ) e le migliori sono dotate di un supporto stabile e di una protezione contro i surriscaldamenti. Ok, la pistola ce l'abbiamo.

Poi dobbiamo procurarci della plastica da riscaldare, dalla nostra personale esperienza i «pezzi» migliori li abbiamo recuperati da:
- porta sorpresine degli ovetti Kinder
- supporti delle uova di plastica
- bicchieri di plastica spessi (tipo quelli colorati dell'IKEA)
- tappi delle bottiglie
- bottiglie ma....Quelle più spesse, quelle molto sottili danno del materiale che tende a bruciare più che a modificarsi(vedi sopra i pericoli della plastica che brucia)
- CD e DVD, ma, soprattutto, i CD e i DVD trasparenti di protezione che stanno nelle confezioni grandi di questi supporti digitali(in realtà non sono veri CD o DVD, servono solo come protezione).

Infine gli attrezzi. Servono, prima di tutto, guanti di protezione, pinze, mollette da bucato IN LEGNO, carta da forno, assicelle di legno su cui lavorare, forbici e, se proprio si vuole esagerare, chiusure per orecchini, anelli regolabili per bigiotteria, cordini per ciondoli(in caucciù o cotone cerato), un trapano o un trivellino per bucare le opere prodotte. Noi ci siamo anche procurati delle scodelline in metallo che ci sono servite per creazioni artistiche molto interessanti.

Operatività.
Si deve preparare la pistola ad aria calda su di una superficie molto stabile, appoggiandola su di un'assicella di legno ricoperta da carta da forno; poi si tagliano i pezzetti di plastica che si vogliono modificare e si agganciano con la molletta di legno.


Si indossano i guanti e si accende la pistola. Avvicinando e allontanando il pezzo di plastica dalla fonte di calore si noteranno delle modificazioni a carico del materiale: prima si ammorbidirà e poi, se si insiste con la somministrazione di calore, inizierà a fondere.


A quest'ultima fase non è consigliabile avvicinarsi perché il materiale diventa instabile e poco controllabile. Limitatevi a farlo rammollire e poi, appoggiandolo e premendolo su di  una superficie ricoperta di carta da forno fategli assumere delle forme particolari.


Tenete presente questo: se tagliate un pezzo di plastica e questo rimane con i bordi e gli angoli vivi(cioè taglienti) quando passerete in pezzo sulla pistola noterete che questi angoli si smussano automaticamente, dando al pezzo un bell'aspetto morbido. La prima giornata di «produzione» ci ha permesso di ottenere dei pezzi che sono poi stati utilizzati per creare delle collane, dei ciondoli e dei portachiavi. Osservate bene le immagini che seguono per rendervi conto di quello che abbiamo prodotto al campo.
Giulia e la sua magnifica collana



 
Tommaso con il ciondolo che ha creato