Tagliare con il laser
Immaginare un oggetto, disegnarlo su di
un foglio di carta e, qualche giorno dopo, averlo tra le proprie
mani, prodotto da un raggio laser che l'ha tagliato su di una lastra
di plexiglas. E' quello che abbiamo fatto con i nostri ragazzi.
L'idea è partita leggendo qua e là
notizie sul laser; durante il campo abbiamo smontato parecchi
apparecchi che ne contenevano uno: lettori DVD, masterizzatori CD,
stampanti laser, e volevamo vedere se potevamo riutilizzarne
qualcuno per un'attività scientifica. Durante le nostre ricerche sul
web ci siamo imbattuti in Vectorealism, una società che usa il laser
per tagliare una gran varietà di materiali, così ci siamo detti:”ma
perché non provarci?”. Ci siamo chiesti quale sarebbe potuto esser
il percorso da far seguire ai ragazzi e così è nato il progetto
“Prototipazione”.
Abbiamo spiegato ai nostri allievi che
tutto ciò che viene prodotto(a livello industriale) richiede una
serie di “prove” che vengono chiamati “prototipi”. I
prototipi sono una sorta di “brutta”, come quando si fa un tema,
e servono per capire se un dato oggetto, un prodotto, può funzionare
o meno.
Così abbiamo proposto loro di
disegnare un prototipo di un portachiavi, spiegando che, in un
momento successivo, il loro disegno sarebbe finito in una macchina
che, attraverso un raggio laser, l'avrebbe tagliato nella plastica.
Detta così era fin troppo semplice, ma poi ci siamo addentrati nello
specifico e ne sono venute fuori delle belle.
Qui va fatta una piccole precisazione:
l'idea è nata, appunto, perché abbiamo trovato sul web la
Vectorealism, ma non avremmo potuto portarla avanti se, all'interno
della Vectorealism, non avessimo incontrato Eleonora e Costantino.
Questi due ragazzi ci hanno dato la massima disponibilità e hanno
permesso ai ragazzi di assistere alla produzione dei loro manufatti.
Non solo: ci hanno soprattutto dedicato TEMPO & PASSIONE. Lo
scrivo in grande perché, da educatore, ritengo che questo faccia una
gran differenza; calcolate che ci siamo presentati nella loro sede in
21 persone, 3 adulti e 18 ragazzini con età variabile dai 6 ai 14
anni. Immaginate la confusione, la curiosità, il desiderio di
vedere(e toccare) tutto. Nonostante questo Eleonora e Costantino
hanno avuto una parola per tutti, una risposta ad ogni domanda, sono
stati propositivi e ci hanno guidato attraverso il loro lavoro. Hanno
trasmesso l'amor proprio per quello che fanno ed è questo che fa la
differenza, soprattutto nel momento attuale.
Riprendo.
Lunedì abbiamo dato agli alunni un
foglio su cui era riportato lo spazio che ciascuno di loro aveva a
disposizione; abbiamo dato alcune indicazioni sul disegno e proposto
alcune immagini scaricate dal web. La prima cosa che abbiamo notato è
stata che alcuni “non ci stavano” a realizzare un portachiavi:
c'era chi voleva fare degli orecchini, chi dei ciondoli, chi dei
personaggi. Così abbiamo corretto il tiro e lasciato, come unico
limite, quello dello spazio a disposizione. Dopo una mattinata di
ferventi lavori siamo arrivati ad avere un disegno a bambino/bambina
e, grazie all'opera di mediazione di Linda, 5 tipi di colore su
cui far tagliare le forme. Mi spiego meglio. Vectorealism fornisce 3
formati standard per il taglio, noi abbiamo scelto il più piccolo e
l'abbiamo diviso in 4 sotto unità, quindi in ogni foglio ci stavano
i disegni di 4 bambini. Al momento della scelta del materiale abbiamo
preferito l'acrilico, che è disponibile in diversi colori, quindi il
lavoro di Linda è stato quello di mettere d'accordo un po' tutti sul
colore da utilizzare.
Disegno di Davide |
Prototipo di Davide |
Una volta arrivati a questo punto mi
sono portato i disegni a casa, li ho acquisiti con lo scanner e con
un programma (free) che si chiama Inkscape li ho trasformati in
disegni vettoriali(è un tipo di disegno che viene “letto” dal
software della macchina laser) e, via web, li ho spediti a
Vectorealism.
Poi abbiamo fissato un appuntamento per
il venerdì successivo.
Arrivato il grande giorno abbiamo preso
il treno e siamo andati a scoprire come lavora il laser in quel di
Sesto San Giovanni.
Altra piccola digressione: la sede
della ditta è in un ex capannone della Falck, storica acciaieria
lombarda, che il comune di Sesto ha sistemato e assegnato a diverse
realtà creative.
All'interno della MADE in MA.GE(questo è il
nome) ci sono moltissimi laboratori artigiani gestiti da giovani e
una visita guidata da parte di piccoli gruppi di studenti(mi viene in
mente un'età compresa tra i 10 e i 14 anni) potrebbe essere
veramente educativa e foriera di idee didattiche.
Bene, riprendo il filo del discorso.
Una volta arrivati Costantino ci ha
spiegato in cosa consiste il loro lavoro e ci ha mostrato un'altra
meraviglia: una stampante 3D, ovvero una stampante che è in grado di
realizzare oggetti tridimensionali.
Costantino mostra il materiale usato per la stampa 3D |
Ci ha mostrato i software che si
usano per la progettazione e, gentilmente, ha iniziato a produrre una
serie di oggetti per mostrarci come funziona.
Contemporaneamente
Eleonora ha messo in funzione il laser ed ha iniziato a tagliare le
lastre di acrilico; ogni gruppo di 4 “prototipatori” è stato
fatto avvicinare alla macchina ed ha potuto assistere alla
realizzazione del proprio oggetto.
Eleonora inizia a tagliare i disegni dei ragazzi |
La cosa più bella è stato vedere
lo stupore sulle facce dei nostri ragazzi/ragazze: prima dovuto al
fascino che esercita la macchina stessa e poi quando, una volta
aperto il coperchio del laser, hanno avuto in mano il loro oggetto.
Il momento del taglio |
Concludo con la considerazione che un
percorso di questo tipo(dall'oggetto nella propria testa, all'oggetto
nelle proprie mani) è sicuramente da sviluppare a livello didattico
perché offre diversi approcci interdisciplinari.
La legittima soddisfazione per il proprio lavoro |